L’invecchiamento ha un impatto significativo sulla salute, sull’economia e sulla società, ma i suoi meccanismi biologici sono ancora poco compresi. Esiste una distinzione tra età biologica ed età cronologica, con valori più alti o più bassi della prima che indicano un invecchiamento accelerato o rallentato, rispettivamente. Recenti studi hanno sviluppato “orologi epigenetici”, modelli di apprendimento automatico che predicono l’età di un individuo basandosi su marcatori epigenetici, come strumenti standard per misurare il processo di invecchiamento. Questi orologi hanno dimostrato un invecchiamento accelerato in individui affetti da malattie legate all’invecchiamento e hanno superato l’età cronologica nella previsione della mortalità.
Alcuni fattori dietetici e dello stile di vita influenzano l’età biologica determinata dagli orologi epigenetici. Ad esempio, il consumo di pesce, pollame, frutta e verdura e l’attività fisica regolare sono stati associati a un rallentamento dell’invecchiamento epigenetico, mentre il consumo di carne rossa, pressione alta, BMI elevato e fumo sono stati collegati a un invecchiamento epigenetico accelerato.
Recentemente sono emerse diverse metodologie per valutare l’età biologica degli atleti giovani, comprese immagini delle mani e del polso, la lunghezza dei telomeri e la metilazione del DNA. Tuttavia, uno studio ha trovato un’accelerazione dell’età epigenetica negli atleti giovani, il che contraddice i dati epidemiologici che mostrano una maggiore longevità degli atleti. I risultati sono stati basati su predizioni di età effettuate solo su due geni associati a effetti anticancro e anti-infiammatori che potrebbero contribuire all’aumento dell’aspettativa di vita degli atleti.
L’articolo si propone di indagare se gli esami del sangue standard siano adatti per determinare l’età biologica degli atleti e della popolazione generale. I modelli di predizione dell’età basati su esami del sangue sono stati sviluppati utilizzando il machine learning e l’accelerazione dell’età di questi orologi è stata associata alla mortalità per tutte le cause e allo stato di fumatore.
Lo studio ha coinvolto 421 atleti ungheresi di etnia caucasica, con un’età compresa tra 14 e 56 anni. Sono stati inclusi 36 esami del sangue e misurazioni corporee nei calcoli. I modelli di predizione dell’età sono stati testati sia su atleti che su controlli provenienti dal database NHANES.
I risultati hanno mostrato che le prestazioni dei modelli di predizione dell’età basati sugli esami del sangue sono paragonabili tra atleti e controlli, suggerendo che l’attività sportiva ad alto volume può rallentare il processo di invecchiamento. Inoltre, è emerso che l’accelerazione dell’età basata sugli esami del sangue è inversamente associata all’attività sportiva ad alto volume.
Ulteriori analisi hanno rivelato associazioni tra l’accelerazione dell’età e il BMI, con differenze significative tra atleti e popolazione generale. Inoltre, sono emerse differenze di genere nell’accelerazione dell’età, con le donne atlete che mostrano una maggiore accelerazione rispetto agli uomini atleti, ma il contrario è vero per la popolazione generale.
In conclusione, gli esami del sangue offrono un metodo pratico per predire l’età biologica e possono essere utili nel settore sportivo per adattare i programmi di allenamento e i trattamenti clinici all’età biologica anziché a quella cronologica.